Sunset at Hackney Wick – FABIO CORUZZI

Rappresenta pochi secondi di rivoluzione in un pomeriggio d’estate Mi stavo recando all’Hackney Wicked Festival, l’unico festival che si svolge per strada, nell’ East London. Forse una delle ormai rare occasioni per riprendersi gli spazi pubblici, Non c’e un vero servizio d’ordine, ci si affida al buon senso della gente che vi partecipa.
Si trattava di una giornata particolare.
Si nota la presenza di persone che parlano per strada, sembrano camminare piu’ che correre, camminano nel mezzo della strada come se fosse un largo marciapiede, senza schema o struttura. Le auto vengono quasi ignorate. Volevo rappresentare un gruppo di esseri umani momentanaeamente ripuliti della loro “urbanita’”, inutile appendice e decadente sovrastruttura dei tempi attuali.
Una scena particolare in un luogo particolare, durante un giorno particolare.
Nell’unicita’ del contesto, in quel preciso secondo vi e’ una riappropriazione di liberta’, una micro-rivoluzione: una di quelle piccole vere rivoluzioni che si celano dietro attimi della vita quotidiana, facendosi scudo con questa societa’ all’apparenza normale ma francamente sull’ orlo di una crisi di nervi.
Questa mia opera cattura scampoli di anrachia e liberta’ che si celano dietro l’ idiota staticita’ di una societa’ programmata con i software del computer.
Non so se questa sara’ la sensazione che ad altri puo’ causare, pero’ vi assicuro: e’ come vi ho detto poc’anzi.
Parola d’onore, anzi d’autore.

(ENG)
The painting represent feW seconds of revolution during a summer afternoon. I Was going to the Hackney Wicked Festival, the only festival that happens in the streets of East London. Maybe it’s one of the rarest chance to take back public spaces. The re isn’t a real security staff, everything is self organized and people take care of themselves.
It Was a special day.
The painting’s image show people talking to each other in the street, they are Walking instead of running, right in the middle of the street like it as a large pavement for pedestrians, there is no structure and cars are almost ignored. I Wanted to represent a bunch of human being, apparently cleaned from their “urbanity”, their useless and decadent structure of modern times. A particular scenario in a particular place, during a particular day. There is a cry for freedom, a micro revolution Within the uniqueness of that precise context. There Was a little real revolution behind scenes of daily life, hiding behind this society apparently on a nervous breakdown.
This painting is trying to capture slices of anarchy and freedom hiding behind the stupid immobility of modern society that is organized using computer software. I can’t tell if that is the same sensation that audience might feel but I do feel like that.
I use mixed media because When screen printing meets the manual approach of painting and drawing, it reflects the human living in the metropolitan environment, Where manual and mechanics creates layers, enriching the daily gestures of the urban fauna.

F.C.

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